Arthur De Pins

Carlo Maria, 05/11/2020 13:55:

---

Non avevo mai letto nulla di suo, pur avendo recepito l'informazione che gli fosse stato assegnato il Gran Guinigi della fiera di Lucca per due anni di fila (2010 e 2011).
Ora mi è capitata tra le mani la trilogia de "La marcia del granchio" e non ho resistito.
Un'opera illustrata ottimamente e davvero molto carina, che narra (SPOILER) la svolta evolutiva del Cancer Simplicimus Vulgaris (Granchio Quadrato), animale che da milioni d'anni saprebbe muoversi solo lungo una direttrice, senza poter svoltare per tutta la propria esistenza.
L'autore aveva creato dapprima un cortometraggio, vent'anni fa, e poi aveva cercato i fondi per farne una serie, ma alla fine ne ha sviluppato una graphic novel che si mantiene costantemente interessante e si divora senza sentire la fatica di infilare i tre volumi uno dietro l'altro.
La storia dei granchi è frammezzata a quella di alcuni umani presenti su quelle spiagge: dai bagnanti, che fanno da "rumore di fondo", alla battaglia tra Green Peace ed alcune petroliere, fino alla presenza di due documentaristi interessati a narrare di come i granchi quadrati siano un pericoloso pericolo per gli esseri umani.

---

Juan Galvez, 05/11/2020 14:43:

---

In tutta onestà non ho mai sentito parlare del tipo, e dopo la tua presentazione non ho capito se questo volume sia effettivamente interessante o una cagata di proporzioni colossali.

---

Juan Galvez, 05/11/2020 14:43:

---

In tutta onestà non ho mai sentito parlare del tipo, e dopo la tua presentazione non ho capito se questo volume sia effettivamente interessante o una cagata di proporzioni colossali.

---

Juan Galvez, 05/11/2020 16:10:

---

In effetti l'idea è stuzzicante, però il rischio della menata intellettualoide è elevato.

---

Carlo Maria, 05/11/2020 16:13:

---

Beh, odio gli

SPOILER



, ma qui è esclusa: vi è un certo ritmo, in fondo.
L'autore si pone una domanda e si dà una risposta. La questione è: "Cosa succederebbe se i granchi quadrati evolvessero e imparassero a curvare?", la replica è, per De Pins: "potrebbero cacciare con maggior efficacia e riprodursi di più, risultando quindi un rischio per le altre specie presenti in quell'habitat e perfino per gli umani".

---