Le strisce scoperte e riscoperte.

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Carlo Maria
00mercoledì 21 ottobre 2020 00:39
L'accesso da anni agognato alle tante riviste degli anni Sessanta e Settanta mi sta dando la possibilità di scoprire tutta una serie di fumetti che non avevo mai potuto addentare perché mio padre non li comprava (i Linus storici, gli Eureka, ...) o che comprò per qualche anno e poi interruppe (come il Mago).
Ci sono tutta una serie di strisce che conosco e amo fin dall'infanzia: oltre a Mafalda e ai Peanuts, parlo di Blondie e Dagoberto, Andy Capp, Wizard of Id, Catfish, Il dottor Smock, Beetle Bailey. Altre che mi piacevano meno, ma che comunque ho in simpatia, come Sherman il piede.
E ce ne sono un sacco d'altre che non conoscevo: Sniffy, Colt, Miss Peach (dovrebbe essere al livello dei Peanuts, stante la presentazione su Eureka, ma per favore...), Chief, Fantasticherie e realtà di Gummer Street, Bristow. E poi le vignette politiche di Herblock e quelle di Feiffer, non solo quelle dell'immenso Altan. Sarà nostalgia perché il forum è nato attorno a due riviste che tuttora mi sono carissime, ma proprio mi dispiaccio che l'epoca delle riviste contenitore sia tramontata e che solo Lanciostory e Skorpio (oltre al rilanciato Linus) stiano ancora galleggiando.
E ho ancora una miriade di numeri da leggere e le serie più lunghe da affrontare e le riviste più impegnative. Me uomo felice! 😍
Juan Galvez
00mercoledì 21 ottobre 2020 06:43
In effetti ci vorrebbero riviste così, ma temo non avrebbero mercato oggidì.
Carlo Maria
00mercoledì 21 ottobre 2020 08:54
Re:
Juan Galvez, 21/10/2020 06:43:

In effetti ci vorrebbero riviste così, ma temo non avrebbero mercato oggidì.




Hanno provato in diversi, nel corso degli ultimi vent'anni, ma non hanno attecchito. Formati diversi, target differenti, ma non me ne vengono in mente che abbiano retto.
Juan Galvez
00mercoledì 21 ottobre 2020 09:40
Re: Re:
Carlo Maria, 21/10/2020 08:54:




Hanno provato in diversi, nel corso degli ultimi vent'anni, ma non hanno attecchito. Formati diversi, target differenti, ma non me ne vengono in mente che abbiano retto.

Forse il format è davvero ormai anacronistico, non so. Di certo abbiamo perduto qualcosa.


Carlo Maria
00mercoledì 21 ottobre 2020 11:24
Re: Re: Re:
Juan Galvez, 21/10/2020 09:40:

Forse il format è davvero ormai anacronistico, non so. Di certo abbiamo perduto qualcosa.






Chissà.
Ci aveva provato Lorenzo Bartoli, se ricordi, ed era andato avanti forse 5 o 6 numeri in tutto.
L'Eura aveva lanciato Garfield, orientato ai bambini, ma era davvero carino, se escludi le storie in computer grafica del protagonista e il pessimo Le Elfe (che a mia nipote però piace), ma gli hanno dovuto cambiare formato dopo un anno e ha chiuso in un anno e mezzo circa. E diversi altri.
Se anche Linus è stato costretto a fermarsi e a modificarsi per sopravvivere, evidentemente non è cosa.
Forse prodotti simili potrebbero vendere bene solo se abbinati ai quotidiani.
C.Palomar
00mercoledì 21 ottobre 2020 11:28
Forse è proprio l'approccio che non va: negli ultimi anni si è tentato soprattutto un contenitore underground e indi(e)pendente, penso soprattutto a riviste come "Animals" di Coniglio, o quella cosa fatta da Il Manifesto, che non ha né capo né coda.
Penso invece che lo spazio per una rivista "mista", culturale e fumettistica, alla Linus ma non Linus, ci sia ancora. Più popolare, più basata sulla qualità e meno sull'innovazione, più legata all'anima del lettore italiano di giornali e di fumetti. Già una cosa intermedia come Repubblica XL, che guardava alle tendenze giovanili ma anche al grande fumetto, alla musica e alla "cultura pop" italiana, ha avuto il suo bel seguito. E "ha fatto anche cose (molto) buone".
LucaL@
00mercoledì 21 ottobre 2020 21:05
Persino in Francia le riviste non esistono più (o quasi).
Per che le leggevo negli anni '90 erano la formula ideale: costavano relativamente poco (sicuramente meno rispetto ai volumi a fumetti) e qualcosa che mi piacesse lo trovavo per forza. Non ho mai capito perché da un certo punto in poi non abbiano più funzionato. Forse i lettori si erano stufati di leggere una storia divisa in più numeri? Bah!
Comunque oggi riviste come Linus - Eureka - Il Mago sarebbero impensabili anche perché manca la materia prima, cioé le strisce. Ce ne sono, sì, ma ormai solo umoristiche.
Carlo Maria
00giovedì 22 ottobre 2020 00:48
Re:
LucaL@, 21/10/2020 21:05:

Persino in Francia le riviste non esistono più (o quasi).
Per che le leggevo negli anni '90 erano la formula ideale: costavano relativamente poco (sicuramente meno rispetto ai volumi a fumetti) e qualcosa che mi piacesse lo trovavo per forza. Non ho mai capito perché da un certo punto in poi non abbiano più funzionato. Forse i lettori si erano stufati di leggere una storia divisa in più numeri? Bah!
Comunque oggi riviste come Linus - Eureka - Il Mago sarebbero impensabili anche perché manca la materia prima, cioé le strisce. Ce ne sono, sì, ma ormai solo umoristiche.



Beh, è vero che i vari Quino, Feiffer, Altan, Hugo, Herblock sono morti o assai vecchiotti, ma c'è per esempio Boondocks che potrebbe esser ripubblicata per bene, mentre Doonesbury mi pare che sia ancora in circolazione: il 26 ottobre, quindi fra appena quattro giorni, festeggerà i 50 anni d'attività.
Immagino che ce ne siano altre che in Italia non sono mai state pubblicate o quasi, tipo Prickly City, Dry Bones, tutto l'armamentario di Charlie Hebdo, Dykes to Watch Out For...
C.Palomar
00giovedì 22 ottobre 2020 01:19
Re: Re:
Carlo Maria, 22/10/2020 00:48:



Beh, è vero che i vari Quino, Feiffer, Altan, Hugo, Herblock sono morti o assai vecchiotti, ma c'è per esempio Boondocks che potrebbe esser ripubblicata per bene, mentre Doonesbury mi pare che sia ancora in circolazione: il 26 ottobre, quindi fra appena quattro giorni, festeggerà i 50 anni d'attività.
Immagino che ce ne siano altre che in Italia non sono mai state pubblicate o quasi, tipo Prickly City, Dry Bones, tutto l'armamentario di Charlie Hebdo, Dykes to Watch Out For...



Ma c'è una caterva di autori pronti all'uso, da Altan a Silver, ma anche "nuove" leve come Tuono Pettinato o Makkox, e tutta una serie di autori che fanno storie brevi tanto al chilo, vedi Mattotti o Igort.
Il materiale secondo me c'è tutto. è che mancano gli editori.
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