Finito di leggere poco fa: una delle letture dell'anno, senza dubbio alcuno.
Un ambizioso fumetto che dà un seguito al
Buscón, uno dei capolavori della letteratura picaresca, e che incredibilmente si rivela (quasi) all'altezza del predecessore. Lo sceneggiatore, Alain Ayroles, dimostra di conoscere la letteratura picaresca e gioca abilmente con tutti i suoi stereotipi; la cosa notevole è che lo rifà alla luce di una sensibilità novecentesca, senza però mostrare quel "distacco postmoderno" che renderebbe l'opera poco più che una fredda rilettura. Qui, al contrario, c'è un autentico gusto per la narrazione e per il colpo di scena, per l'inganno letterario; c'è amore per i personaggi, per la loro malconcia umanità, per i ghiribizzi del destino. E dietro a tutto c'è una gran bella inventiva.
Perfetti e mirabili per espressività, cura del dettaglio e leggibilità i coloratissimi disegni di Juanjo Guarnido, il cui gusto per il grottesco si sposa alla perfezione con il tono della narrazione. C'è da perder tempo su ogni vignetta.
Splendida l'edizione italiana: colossale per dimensioni e perfetta per rilegatura, carta, qualità di stampa. Cara, certo, ma il prezzo (che comunque è uguale a quello dell'edizione francese) è giustificato.
Per me, un capoalavoro.