Permesso per i 300 mila esclusi dall’ultimo decreto flussi

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vanni-merlin
00giovedì 29 giugno 2006 00:54

LA SVOLTA DEL VIMINALE IL MINISTRO: INGIUSTO ESCLUDERE CHI HA PRESENTATO UNA DOMANDA REGOLARE
Amato apre agli immigrati


Permesso per i 300 mila esclusi dall’ultimo decreto flussi

28/6/2006
di Flavia Amabile


ROMA. Permesso di soggiorno anche ai circa 300 mila extracomunitari non rientrati nella quota dei 170 mila fissata dal precedente governo, cittadinanza ai bambini stranieri nati in Italia, e un ripensamento dei Cpt sono fra le riforme che il ministero dell’Interno sta preparando in materia di immigrazione suscitando un certo malumore anche all’interno della maggioranza in particolare sui Cpt che Rifondazione vorrebbe chiudere.

L’ufficio legislativo del Viminale sta esaminando il nuovo decreto flussi e ieri il ministro dell’Interno Giuliano Amato si è recato in Senato per illustrare il lavoro in corso alla Comissione Affari Costituzionali. Amato ha precisato che non sarà «una forma di regolarizzazione». «Si vuole evitare - ha spiegato - che, se io faccio domanda regolare ed ero il numero 215 mila, sia tagliato fuori per questa ragione, perchè fondamentalmente la mia domanda è uguale a quella dei primi 170 mila e c'è qualcuno che mi ha assicurato il lavoro e l'alloggio. Da questo punto di vista non sono forme di regolarizzazione, nel senso che è di regolarizzazione della Bossi-Fini ma questo è un altro argomento».

I tempi di approvazione non saranno brevi. Il ministro Amato ha spiegato che c'è una procedura «lunga e molto barocca, c'è un comitato alla presidenza del consiglio che si avvale di un gruppo tecnico presso il Viminale e poi il decreto deve essere sottoposto al parere delle commissioni parlamentari di altri soggetti». Una procedura «molto lunga», perchè, ha spiegato il ministro, «si tratta di un decreto aggiuntivo, cioè la Bossi-Fini ammette che si possa andare al di là del contingente iniziale, ma prevede una procedura piuttosto pesante». Noi, ha concluso, abbiamo «avviato la procedura che prevede che si possano accettare domande fino al numero di quelle già presentate, purchè risultino regolari».

Davanti alla commissione il ministro dell’Interno ha anche affrontato il tema della cittadinanza ai bambini che nascono in Italia. Amato si è detto favorevole a concederla «anche subito, ma quando i genitori hanno dimostrato un radicamento in Italia che dà senso a questa cittadinanza, ad esempio se hanno chiesto la carta di soggiorno, vuol dire che hanno intenzione di essere italiani». Il ministro ha anche precisato che la legge Bossi-Fini va modificata anche perchè si fonda su «una premessa non realistica: quella che l'immigrato destinatario del permesso di soggiorno sia fuori d'Italia, ma in realtà non è così. Proporremo delle modifiche alla legge perchè questo perno del permesso di soggiorno fatto in Italia sull'estero non funziona». Di Cpt si sta parlando molto in questi giorni. Rifondazione ne chiede la chiusura, ma il ministro non è d’accordo: «Non pensiamo che si possa fare a meno dei Cpt. La necessità di identificare queste persone e rimandarle nei paesi di origine è ineludibile».

Tuttavia, «i Cpt non devono avere una funzione punitiva, ma luoghi di trattenimento di persone che devono essere identificate». Amato ha anche accennato al rilievo del Comitato antitortura del Consiglio d’Europa. «Sembra che alcuni immigrati abbiano fatto richiesta di asilo - ha riferito Amato - ma siano rimasti con gli altri perchè gli interpreti non avevano tradotto la richiesta. Questo è molto grave». Ma del resto, ha aggiunto, è quello che succede quando «le risorse scendono al di sotto del minimo essenziale».




da: www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200606articoli/6978gi...


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