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I Grandi Maestri : MICHAEL CONNELLY

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    Ceia
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    Registrato il: 21/12/2003
    00 22/12/2003 11:22
    Non mi dilungo di certo a parlarvi di questo autore, perchè c'è una persona che ha da dire molte più cose di me.,,[SM=x315301]

    Finora ho letto:
    La memoria del topo
    Ghiaccio Nero
    La bionda di cemento
    Il poeta
    L'ombra del coyote

    Su tutti forse quello che mi è piaciuto di più è quest'ultimo.

    L'ombra del coyote

    Ho iniziato e proseguito nella lettura di questo libro con molta curiosità. Anche morbosa se vogliamo, perché davvero volevo conoscere meglio Bosch. E sapere che cosa ne era stato di lui, dopo il bellissimo La Bionda di Cemento. Dentro di me volevo anche scoprire se Connelly sarebbe riuscito a tenere il ritmo…

    La trama è molto intima.
    Forse direi quella che finora mi è piaciuta di più.
    Il libro comincia con un Bosch diciamo distrutto… addirittura il suo appartamento è a pezzi… ho sofferto con lui per il terremoto che c’è stato nella sua vita.
    E mi sono divertita con lui quando fa i dispetti a chi lo indispone… Connelly riesce a essere divertente anche nelle situazioni più tragiche.
    Memorabile l’interrogatorio che “subisce” (per modo di dire) dagli agenti degli Affari Interni.
    Direi che dovrei essere ormai abituata ai colpi bassi dell’autore… a quei colpi di scena che ti tolgono il fiato… e invece da vera ingenua… mi sono ancora una volta fatta “fregare”.

    E’ un libro doloroso, carico di sofferenze. Ma sofferenze che, quando l’hai finito, quasi ti dispiace di averlo divorato così in fretta.
    E ancora una volta c’è una storia d’amore nascente… al posto di una ormai finita.
    “La persona giusta s’incontra una volta sola nella vita. Quando la trovi, tientela stretta. E non importa cosa ha fatto in passato. L’unica cosa che conta è di non perderla.”. Si, Bosch, tienila stretta, vivi questi piccoli attimi di effimera felicità.

    Più di ogni altra cosa, e quindi anche al di là della trama in sé, sono rimasta colpita dallo spessore di questo personaggio… sembra reale… con le sue paure… le sue sofferenze… la sua insonnia… le sue pulsioni… il suo carattere difficile… ombroso… diffidente…
    Il suo singolare rapporto con le donne…

    Da non perdere.
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    Ceia
    Post: 17.798
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    00 23/12/2003 21:32
    Ho iniziato Musica Dura.
    Ho letto poche pagine perchè oggi sono stata quasi tutto il giorno collegata a scrivere cavolate...

    Comunque c'è già un morto ammazzato... e un Bosch in splendida forma...[SM=x315303]




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    greta68
    Post: 12.337
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    00 23/12/2003 21:40

    io "musica dura" l'ho finito, ma ti aspetto per il parere.
    di Connelly ho letto:
    l'ombra del coyote
    il ragno
    il poeta
    la memoria del topo

    e ho già in ordine:
    vuoto di luna
    debito di sangue

    concordo con te Ceia, "l'ombra del coyote" è quello che più mi è piaciuto, mentre invece non mi è piaciuto il finale di "il ragno" .
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    Bad Desire
    Post: 7.548
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    Admin EmozionaliA
    00 23/12/2003 21:48
    Domani o al massimo a Natale inizio anche io Musica Dura.
    Sto lavorando ed il poco tempo libero è qui.
    Mi lascerai presto dietro, Ceia.
    Non strapazzarmi troppo Bosch che poi devo recuperare io con Jazz le sue defaillances....[SM=x315300] (ma sarà poi ancora Jazz la sua donna?)
    Non suggerire! [SM=x315305]

    A.



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    Bad Desire
    Post: 7.548
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    Admin EmozionaliA
    00 23/12/2003 23:32
    Greta, non hai ancora letto LA BIONDA DI CEMENTO? [SM=x315316]
    Uno dei 3 migliori thriller usciti quest'anno, imperdibile.
    Recuperalo subito, mi ringrazierai.
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    Bad Desire
    Post: 7.548
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    Admin EmozionaliA
    10 23/12/2003 23:45
    La Cronologia
    Per tutti gli appassionati di Michael Connelly (e sono tantissimi, visto che è forse il più letto al mondo, in questo campo) ecco la sua cronologia.
    Vi indico titolo, titolo originale, personaggio principale, anno di scrittura.

    1- LA MEMORIA DEL TOPO (The black echo) Harry Bosch 1992
    2- GHIACCIO NERO (Black ice) Harry Bosch 1993
    3- LA BIONDA DI CEMENTO (The concret blonde) Harry Bosch 1994
    4- L'OMBRA DEL COYOTE (The last coyote) Harry Bosch 1995
    5- IL POETA (Thepoet) 1996
    6- MUSICA DURA (Trunk music) Harry Bosch 1997
    7- DEBITO DI SANGUE (Blood work) Terry McCaleb 1998
    8- IL RAGNO (Angels flight) Harry Bosch 1999
    9- VUOTO DI LUNA (Voidmoon) 2000
    10- IL BUIO OLTRE LA NOTTE (A darkness more than night) Bosch-McCaleb 2001
    11- LA CITTA' DELLE OSSA (City of bones) Harry Bosch 2002
    12- UTENTE SCONOSCIUTO (Chasing the dime) 2003
    13- LAME DI LUCE (Lost Light) Harry Bosch 2003

    Piemme, che distribuisce Connelly in Italia, ha massacrato la cronologia dei suoi libri, passando da un titolo all'altro senza criterio.
    caso eclatante è "La bionda di cemento" scritto nel 1994 e uscito da noi solo nel 2003.[SM=x315312]
    ATTENZIONE: è fondamentale rispettare la cronologia per i libri con protagonista Harry Bosch.
    I libri sono tutti leggibili anche a sè stante, ma si perde parecchio feeling con la saga complessiva, davvero bella.
    ---------------------------------------
    Sensi impazziti lungo l’ottovolante del piacere, respiriamo ognuno l’ebbrezza dell’altro, buttando dagli scogli ogni remora del cuore. (Albys)

    [Modificato da Bad Desire 19/09/2005 19.34]

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    Bad Desire
    Post: 7.548
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    00 23/12/2003 23:59
    Recensione di LA MEMORIA DEL TOPO
    LA MEMORIA DEL TOPO - The Black Echo

    Da tempo attendevo di iniziare la saga più famosa della letteratura thriller, quella dell'ispettore Harry Bosch.
    Per una serie di motivi mi attendevo un romanzo soltanto discreto, certamente ben scritto ma non troppo avvincente. Beh, è stato una sorpresa.
    Mi è piaciuto davvero molto, e a mano a mano che passavano le pagine sempre di più.
    Sarà perchè questo è il tipo di giallo che mi piace, ben scritto, realistico anche nei dettagli, cinico e disincantato.
    Sarà perchè sapendo che i romanzi seguenti svilupperanno l'interessantissimo personaggio di Bosch ho seguito questa gigantesca INTRO con curiosità e attenzione.
    Sta di fatto che questo libro mi è piaciuto molto, tanto da fargli avvicinare l'elite.
    Connelly sa davvero scrivere, e pur non avendo la classe cristallina di John Connolly racconta in modo impeccabile una storia nera densa di retroscena e segreti.
    E' una Los Angeles cruda e perversa quella rappresentata, proprio come nella realtà, e le sue forze di polizia non possono essere diverse.
    Davvero un bell'intreccio, professionale nella prima parte ed emozionale nella seconda.
    Connelly descrive bene anche le sensazioni del detective Bosch, personaggio inquieto e solitario, taciturno e malinconico. La vita lo ha segnato, e lui col suo carattere particolare ci ha messo del suo.
    Si, mi piace molto immaginarlo sul terrazzo della sua piccola casa a picco sulla notte di Los Angeles, con
    un languido sax jazz che accompagna l'ultima sigaretta buttata nel vento prima dell'alba grigiastra.
    Via dall'azzurro e giù nel nero...
    Voto 8

    Ho fatto un pò di ricerche (come al solito) sui luoghi narrati nel libro, oltre a tenermi sotto mano una splendida cartina Rand-McInally della California e di Los Angeles.
    Ecco a voi la Diga Mulholland sul lago Hollywood, da dove parte il libro:
    Vista nord


    Panorama dalla diga:


    Infine qui trovate il famoso quadro di cui si parla nel libro, Sparvieri nella notte (Nighthawks- Edward Hopper)
    [URL]Sparvieri nella notte - Nighthawks (Edward Hopper)[=URL]http://www.ibiblio.org/wm/paint/auth/hopper/street/hopper.nighthawks.jpg

    ---------------------------------------
    Sensi impazziti lungo l’ottovolante del piacere, respiriamo ognuno l’ebbrezza dell’altro, buttando dagli scogli ogni remora del cuore. (Albys)

    [Modificato da Bad Desire 24/12/2003 0.09]

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    Bad Desire
    Post: 7.548
    Registrato il: 13/12/2002
    Admin EmozionaliA
    00 24/12/2003 00:13
    Recensione di GHIACCIO NERO
    GHIACCIO NERO - The Black Ice

    Continua il mio personale cammino lungo gli intrecci della vita di Harry Bosch, qui alla seconda puntata dopo l'ottimo esordio de LA MEMORIA DEL TOPO.
    Un secondo episodio leggermente meno convincente, in particolare per la trama che ho trovato un pò più moscia, anche se l'intreccio è ben imbastito ed il mistero è presente in buona quantità. Connelly scrive sempre in modo impeccabile, professionale, lasciando però spazio anche ai sentimenti e alle sensazioni del solitario detective Bosch, un personaggio in continua evoluzione che viene svelato con molta parsimonia.
    In GHIACCIO NERO si ritrova molto de LA MEMORIA DEL TOPO: un cadavere ritrovato che assomiglia ad un suicidio e non lo è, tunnel sotterranei, poliziotti corrotti. Come già detto, nel primo episodio la suspence è maggiore, il finale più emozionante, le rivelazioni più dolorose.
    In GHIACCIO NERO, invece, Connelly dipana la sua storia con relativa lentezza e pochi sono i momenti di tensione, ma questo è comunque un libro da leggere per gli appassionati dell'ispettore triste, visto che Harry conosce una donna che credo avrà una parte importante nella sua vita "futura". Connelly è anche questo....è singolare finire un thriller con una storia d'amore che sta sbocciando...ed è per questa sua anomalia, oltre che per il fatto che Michael è un autore davvero tosto ed esperto, che apprezzo lo scrittore californiano.
    Un buon giallo investigativo, ambientato fra una Los Angeles notturna e il Messico di confine, polveroso e miserabile anche "dentro" gli uomini. La mia valutazione non è altissima ma non mi ha impedito di desiderare altamente di iniziare a leggere LA BIONDA DI CEMENTO, il prossimo episodio. E se ogni libro ci deve lasciare qualcosa dentro (e a me lo fanno), Ghiaccio nero ha impresso in me una frase di Sylvia, in risposta ad un dubbio del cuore di Bosch ...
    " Che cos'è un momento giusto?...Ti aspetterò."
    Voto 7

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    Bad Desire
    Post: 7.548
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    Admin EmozionaliA
    00 24/12/2003 00:20
    Recensione di LA BIONDA DI CEMENTO:
    LA BIONDA DI CEMENTO - The Concrete Blonde

    Un Connelly in forma straordinaria che scrive un piccolo capolavoro della letteratura gialla.
    Questo in sostanza il mio giudizio, dopo 5 giorni di intensa e appagante lettura.
    Un libro perfetto, completo. Tensione, colpi di scena non clamorosi ma sottili, emozioni varie disegnate dal maestro californiano sulla tela di una storia cruda, assolutamente verosimile, cinica come la vita di una grande metropoli americana.
    Con questo libro la saga di Harry Bosch decolla verso vette di assoluto valore, varcando il genere letterario entro il quale troppo spesso si confinano gli autori americani. LA BIONDA DI CEMENTO è un grande thriller e un ottimo romanzo giudiziario nel contempo, ma è anche uno splendido e attuale romanzo drammatico con tanti piccoli messaggi sui valori della vita, sulle distorsioni umane della società contemporanea, sull'importanza del dialogo nei rapporti di coppia, sul duro lavoro di chi la legge la deve far rispettare senza diventare preda dell'orrore che lo circonda ogni giorno.
    Chi non ha finito questo libro con estrema soddisfazione a mio parere l'ha letto con superficialità, guardando solo alla soluzione dell'enigma.
    Errore madornale che troppi fanno.
    Ho la fortuna di poter leggere la saga di Bosch in ordine cronologico, e il mio giudizio ne risente: Come detto qui Connelly fa un deciso salto di qualità, aggiungendo ad una perfezione stilistica e costruttiva (già presenti nei primi due libri) tanta qualità artistica nella definizione dei personaggi (veramente eccellenti) e molto sentimento (da non confondere con l'amore).
    Un romanzo che non dimenticherò presto, senza difetti, con un finale ben fatto e possibile, come tutto il resto del libro, davvero intelligentemente costruito.
    Mi ha molto coinvolto anche la storia di cuore fra Bosch e Sylvia, sempre in bilico fra la dolcezza dell'intimità e la malinconia della solitudine...
    Non so perchè ma Connelly mi lascia sempre un'epitaffio nella mente. Se in LA MEMORIA DEL TOPO era il "via dall'azzurro, giù nel nero" dello sfortunato Billy Meadows, se in GHIACCIO NERO era il " Che cos'è un momento giusto?...Ti aspetterò." della dolce Sylvia, l'amara vicenda de LA BIONDA DI CEMENTO mi lascia il cupo "Il cuore nero non batte mai solo."
    Che può avere tanti significati, per chi sa cos'è il Nero...per chi sa di avere ancora un Cuore.
    Voto 9+

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    Bad Desire
    Post: 7.548
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    Admin EmozionaliA
    00 24/12/2003 00:26
    Recensione di L'OMBRA DEL COYOTE
    Devo dire anzitutto una cosa: questo libro è tradotto da far schifo.
    La signora o signorina che l'ha fatto è a dir poco discutibile.
    Ci sono frasi sbagliate, mancano preposizioni o articoli, e così via.
    O si tratta di errori di battitura oppure la traduttrice ha lavorato col sederino.
    La domanda è: ma nessuno controlla prima della stampa?


    L'OMBRA DEL COYOTE - The Last Coyote

    Sarà perchè Bosch è forse IL detective per eccellenza del panorama mondiale dei romanzi thriller, sarà perchè Connelly attorno a storie di omicidio e loschi affari dipinge sempre storie di vita toccanti e fatalmente incrociate, sarà perchè in fondo in Bosch mi riconosco un pò, soprattutto nei difetti:
    inquietudine di fondo, individualismo, poco rispetto per chi gli sta sopra, cinismo a quintali, personale senso della giustizia.
    Sta di fatto che adoro sempre più questa sua saga, che dopo l'eccellente LA BIONDA DI CEMENTO segna un altro punto sul tabellone della qualità con questo intensissimo L'OMBRA DEL COYOTE.
    E' una vicenda estremamente personale, quella in cui si cimenta il Nostro, sempre più tartassato dagli eventi e dal suo carattere ombroso. E' un thriller che per lunghi periodi si traveste da romanzo drammatico sul gioco dei sentimenti, dei rimorsi, dei sensi di colpa, al punto che qualche lettore superficiale (per non dire vacuo) l'ha bollato come un romanzo patetico.
    Io l'ho trovato bellissimo, a tratti strepitoso, con alcune scene da ricordare (la sortita al party di Mittel, il viaggio in Florida) e un mitico interrogatorio al Parker Center che per intensità emotiva credo sia assolutamente eccezionale.
    Continuo a ritenere l'irlandese John Connolly superiore a Michael Connelly come qualità di prosa e come profondità, ma devo confidare che come personaggio Harry Bosch mi colpisce ancor più del buon Charlie "Bird" Parker. Connelly scrive in terza persona, ma in un modo tale che, in ogni attimo, al centro della scena ci sta Bosch, con le sue riflessioni, i suoi silenzi, le sue frasi dure e spigolose.
    Non c'è che dire, Bosch ci trascina nel suo baratro personale senza alcuna difficoltà, mentre la storia si dipana lasciando sul terreno alcuni colpi di scena notevoli, soprattutto a metà libro.
    E' un libro, questo, che segna parecchie svolte nella vita di Bosch, sia affettiva che di lavoro; sto persino un pò male al pensiero che tutto questo non possa essere goduto appieno da chi ama Harry Bosch ma non ha seguito la giusta cronologia nella lettura dei libri di Connelly.
    Io lo sto facendo, ed ogni libro è una emozione particolare.
    Come quella provata quando ho incontrato a pag. 223 quello che è diventato ( ormai è una consuetudine, per quanto riguarda i libri di Bosch) il mio epitaffio celebrativo : "Credo che la cosa che rimpiango di più è di aver permesso che una donna se ne andasse".
    Si, Harry, mentre soli e lune tramontano su Los Angeles ed i suoi morti colpevoli e innocenti, mentre gli amori scorrono e rinascono....tu sai già che non sarai mai sereno.
    Voto 9+

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    Bad Desire
    Post: 7.548
    Registrato il: 13/12/2002
    Admin EmozionaliA
    00 24/12/2003 00:35
    Io non credo che, come fa qualcuno dei soliti "guru" della critica letteraria italiota, si possa definire Michael Connelly un mediocre.
    Ha in fondo creato uno dei personaggi più di successo della letteratura di genere, quell'Harry Bosch che è un antieroe moderno, con i suoi complessi di uomo solo e incapace di rapportarsi con gli altri, vero e proprio distinguo dell'Uomo contemporaneo.
    Com'è che si parla di Agata Christie come di un mito, mentre Connelly dovrebbe essere definito un mediocre?
    Il genere è quello, anzi....se proprio devo dirla tutta Connelly scrive anzitutto intense storie di vita, non thriller in senso stretto.
    I suoi spesso squallidi ritratti della società pattume Losangelina sono veri, vivi, toccabili.

    Credo che in fondo Connelly abbia un suo marchio di qualità che fa sì che le sue storie sembrino estremamente vere, e per questo apprezzabili da chi ama il realismo.

    Vorrei, già che ci sono, rispondere anche alle accuse mosse a Connelly in riferimento al fatto che Bosch sembri essere giustificato dall'autore in tutte le sue "malefatte" e nei suoi comportamenti da depresso.
    Io credo che la scrittura di Connelly sia neutra, nel senso che il lettore può valutare l'operato di Bosch senza pregiudizi. Non mi sembra che alcune cazzate di Bosch non siano in fondo messe in discussione da Connelly stesso...basta leggere L'ombra del coyote (che tanti vituperano per l'eccessiva dose di autocommiserazione di Bosch, mentre a me sembra solo di vedere un uomo che si ribella alla malasorte in modo ribelle e discutibile ma dignitoso) per notare questo equilibrio.

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    Bad Desire
    Post: 7.548
    Registrato il: 13/12/2002
    Admin EmozionaliA
    00 24/12/2003 00:39
    Recensione de IL POETA
    Io avevo una enorme curiosità per questo libro per due motivi:
    1) vedere all'opera Connelly senza l'adorato Bosch, per scoprire se Connelly è grande in sè oppure soprattutto grazie al mitico detective. Posso dirvi da subito che la risposta esatta è la prima.

    2) Il protagonista di questo libro è un cronista di nera. Cioè di fatto un Michael Connelly, visto che questo era il suo lavoro prima di buttarsi in letteratura. E proprio per questo motivo io credo che Connelly abbia qui inaugurato lo stile narrativo in prima persona, per lui ancora inedito.

    A dir la verità c'è un terzo motivo che ha provocato la mia lettura: ho letto in giro unanimi giudizi positivi sul libro nel suo complesso, ed allo stesso tempo parecchi affermano che il finale de IL POETA è molto DISCUTIBILE.
    Sono abbastanza figlio di buona donna da ritenere incompleta la discussione senza il mio parere.[SM=x315319]


    IL POETA - The Poet

    Dunque, parto col dire che ho letto con molta attenzione i giudizi postati su Internet, al termine della mia lettura.
    Lo avevo peraltro già fatto prima di iniziare il libro, e quindi ero curioso di vedere questo famigerato finale per valutarlo anch'io.
    Si, la soluzione su chi è davvero il Poeta è tirata, forse troppo, ed al termine di un vortice di colpi di scena alla peggior Jeffery Deaver. In sostanza quel che non va è che se prima Connelly col suo solito preciso lavoro di indagine serrata ci porta a motivare e condividere i perchè della storia, con l'ultima giravolta cerca solo il colpo ad effetto, girando sul generico le motivazioni degli assassinii.
    Devo dir la verità, la cosa mi è un pò spiaciuta, perchè io amo i thriller "possibili", però dò atto a Connelly di non essere stato sbrigativo nel finale (come alcuni accusano), ed in fondo l'epilogo della storia ha i tempi giusti e quel velo di amaro che fa tanto vita reale.
    La mia non è quindi una condanna assoluta come per il finale de "Lo scheletro che balla" di Deaver, quello sì assolutamente un inganno al lettore. In questo finale Connelly si è lasciato prendere un pò la mano dalla foga di stupire i suoi fans, lo ha fatto certamente rinnegando il suo modo inappuntabile di costruire le storie in modo realistico, però in fondo l'ho accettato, l'ho mandato giù senza troppo incazzarmi, perchè le ultime 150 pagine sono davvero accattivanti.
    Il Poeta è un romanzo che trasmetterò alla mia memoria come un bel thriller, senza grossi acuti indimenticabili ma certamente con soddisfazione.
    Dopo un gran bell'inizio, piuttosto intenso e profondo, il libro cala un pò di ritmo con la solita indagine alla Connelly, professionale e dettagliata, forse leggermente noiosa per chi è ormai avvezzo a questo tipo di stile narrativo. Però, come detto, l'ultima parte garantisce battiti accelerati.
    Non mi è molto piaciuto l'utilizzo dell'inquietante interessantissimo Edgar Allan Poe per una storia che in fondo alla fine non ne giustifica la presenza.
    Positivo invece il mio giudizio sui personaggi, con un ottimo Jack McEvoy in prima fila: non è Bosch, certo, ma ha sufficiente carisma (anche grazie alla prima persona usata) e profondità per essermi piaciuto. Connelly lo usa anche per dare sferzanti giudizi sulla categoria dei giornalisti, e degli intrecci che nascono con le forze di polizia. In questo è un maestro, solo Sandford è alla sua altezza.
    La storia d'amore (sempre una costante in Connelly) è piuttosto fredda, ma con una donna così come volete che sia? Un libro comunque importante, questo, perchè dimostra che Connelly non è Bosch-dipendente, e altresì fa vedere la bravura nell'utilizzo della narrazione in prima persona, per lui finora inedita. Due cose che non davo per scontate, ma che alla fine mi fanno definitivamente valutare Connelly come un ottimo autore, nonostante le pecche del finale.
    Piacevoli e sottili i riferimenti alla Los Angeles Harry-Boschiana, un vero universo parallelo narrativo.
    Voto 8


    Chateau Marmont Hotel, ed il famoso Uomo Marlboro.


    ---------------------------------------
    Sensi impazziti lungo l’ottovolante del piacere, respiriamo ognuno l’ebbrezza dell’altro, buttando dagli scogli ogni remora del cuore. (Albys)

    [Modificato da Bad Desire 24/12/2003 0.51]

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    Bad Desire
    Post: 7.548
    Registrato il: 13/12/2002
    Admin EmozionaliA
    00 24/12/2003 00:46
    I Connelly books....
    ...Sono tutti LIBRI DELLE GOCCE DI SANGUE.

    Uno stile Piemme per le copertine dei libri dello scrittore americano che all'inizio non mi piaceva per nulla (anche perchè le copertine americane originali sono molto più belle).

    Guardate come esempio queste due (splendida la seconda)



    Perlomeno però l'impaginazione e la qualità della carta delle edizioni italiane sono ottime.
    E per un feticista come me questo conta molto.
    [SM=x315303]
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    Mickex
    Post: 2.635
    Registrato il: 23/12/2003
    00 24/12/2003 10:24
    LA CITTA' DELLE OSSA
    Questa non vuole essere una recensione in quanto preferisco aspettare qualcuno che lo fa di mestiere...[SM=x315301]
    Comunque ci tengo a dirvi che questo libro, l'ultimo al momento della serie di Harry Bosh, lo ritengo fantastico!
    Come molti altri affronta lo stato danimo del protagonista facendo capire ancora una volta quali sono i suoi veri sentimenti...è stupendo e nasconde un colpo di scena finale che vi lascerà in preda alle crisi di astinenza come è successo a me....sono in trepida attesa dell'uscita di "Lost Light"!![SM=x315312]
    Vi anticipo questa foto per quando leggerete questo libro....

    E' un immagine molto significativa...Poi capirete....

    Aspetto presto una vostra recensione...
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    Ceia
    Post: 17.798
    Registrato il: 21/12/2003
    00 24/12/2003 10:33
    Il Poeta
    Ho letto questo libro piuttosto velocemente, come mi capita sempre con Connelly.
    Mi è piaciuto parecchio, anche se secondo me è inferiore agli altri (a parte Ghiaccio Nero che è così così).

    Nulla da dire su come si evolve la storia. E’ una storia che “ti prende”. Proprio per questo forse quando arrivi alla fine ti aspetti un po’ più di impegno da parte dell’autore, e non una serie di colpi di scena a tutti i costi. Che ho trovato un po’ forzati e che hanno fatto si che tutta la storia diventasse un po’ troppo inverosimile.
    Come dire, mi va bene che sto leggendo un libro, e che quindi devo lasciare correre qualcosina di non proprio credibile, ma qui il buon Michael ha un po’ esagerato.

    Detto questo mi sono comunque affezionata al protagonista, perchè Connelly sa farti amare quello che scrive.




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    Ceia
    Post: 17.798
    Registrato il: 21/12/2003
    00 24/12/2003 14:04
    Quesito
    Leggendo l'ombra del Coyote, mi è venuto in mente un pensiero...

    Dunque...

    Ma secondo voi... Connelly quando ha scritto La memoria del topo pensava già di fare di Bosch il personaggio di una saga?

    Faccio un esempio:
    Ne La memoria del topo si parla del Bambolaio...e poi leggiamo La bionda di Cemento che ce lo spiega meglio...
    Ora, in questo che leggo, sto scavando dentro di lui alla ricerca dei suoi dolori, del suo passato... del perchè è così ombroso, così infinitamente malinconico. E solo. E triste.

    E poi... come dire... Bosch ha tanto da scoprire... ma lo si intuiva già dal primo libro...

    Insomma: Connelly ha sempre avuto tutto il suo film in testa????

    Per carità... ho letto altre saghe... ma questa finora mi sembra particolarmente riuscita...

    Mah.

    Come faranno 'sti scrittori... [SM=x315314]

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    Bad Desire
    Post: 7.548
    Registrato il: 13/12/2002
    Admin EmozionaliA
    00 24/12/2003 23:14
    Si, a mio parere Connelly aveva in mente la saga intera.
    E' partito con l'intenzione di creare un personaggio molto particolare, forse il primo così "sofferto" nella storia del thriller.
    Ed ha deciso di svelarlo poco a poco...in modo molto intelligente.
    Io credo che lui non avesse in mente tutta la saga nel dettaglio, questo no.
    Credo che abbia creato una base, quel Bosch malinconico e solo, per poi su quello definire il personale background da illustrare pian piano nel corso dei libri.
    L'incastro narrativo e temporale è perfetto, non una sola sbavatura.
    Certo, si potrà obiettare che a Bosch succedono un sacco di guai, ma a dir la verità uno così se li chiama.
    Quindi anche lì la cosa è verosimile.

    Come personaggio in sè Bosch a mio parere è persino superiore a Charlie Bird Parker, e sapete bene cosa mi costi questa affermazione.
    Come saga complessiva, però, è una bella guerra, vedrai che quando avrai letto altri due libri di Connolly con Bird ti troverai combattuta più di me.
    [SM=x315303]
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    Ceia
    Post: 17.798
    Registrato il: 21/12/2003
    00 26/12/2003 18:48
    Per Micky. Grazie della foto che hai postato [SM=x315301]

    Sono a pagina 88 di musica dura.
    Dopo le prime pagine che non riuscivano a catturare la mia attenzione (ma forse più che altro perchè in questi giorni leggere è un po' un casino [SM=x315310] ), finalmente mi sento "presa" da questo libro...
    E W le donne perchè finalmente Connelly gli ha affibbiato parti da comandanti delle squadre operative...[SM=x315307]


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    Bad Desire
    Post: 7.548
    Registrato il: 13/12/2002
    Admin EmozionaliA
    00 26/12/2003 19:35
    Ehehehe....io con Musica Dura sono a pag. 95.
    L'inizio non è scintillante come quello de L'ombra del coyote, ma ricalca la solita indagine minuziosa di Harry Bosch...

    Vero, in questo libro Connelly dà molto potere alle donne, d'altro canto anche qui su EmozionaliA presto Ceia e Greta mi sbatteranno fuori e prenderanno possesso!
    Women Power! [SM=x315301] [SM=x315317]

    Eccoci a Las Vegas, come dice Connelly "la città puttana". [SM=x315318]
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    Ceia
    Post: 17.798
    Registrato il: 21/12/2003
    00 26/12/2003 19:37
    Vuoi forse insinuare che stiamo postando troppo???[SM=x315310]


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